Di come la vita cambi, e poi tenti di riprendere il suo corso.

Un nuovo post, dopo" appena" sei mesi di assenza dal blog. Non male, come media, eh? In questi mesi sono accadute tante cose: è nato Umberto, il mio stupendo nipotino, per ora unico figlio di mio fratello Goffredo e mia cognata Tania; sono rimasta un paio di mesi a Salerno da mia madre con Mario( che ha ormai 19 mesi compiuti, è un bimbo allegro e socievolissimo, molto indipendente e capotasto come la sua mamma), ho scoperto di aspettare un altro bimbo/a. Proprio di questo secondo figliovoglio parlare, perché dal 23 settembre alle 4,45 del mattino non c'è più, eppure la sua presenza è tangibile. Andrea era affetto da acrania, una malformazionee incompatibile con la vita( in sostanza, non si era formata la teca cranica, quindi il suo cervello fluttuava nel liquido amniotico e via via si sarebbe atrofizzato, fino ad arrivare all' anencefalia.). Mi è stato proposto l' art. 6 della legge 194/70. Ho dovuto scegliere. E mai nella mia vita ho dovuto affrontare una decisione più difficile e dolorosa. Ma ho scelto. Ho scelto di tutelare Mario dal rischio di perdere sua madre( gravidanza ad altissimo rischio, per me, per via della HELLP Syndrome che già mi aveva colpita quando è nato Mario, con rischio di vita per entrambi, all' epoca.. io 5 giorni in pericolo di vita, Iaio per un mese in UTIN) e me stessa( inutile negarlo) dal mettere al mondo un figlio che, tutto' al più, avrebbe potuto vivere, se tutto fosse andato bene, un mese. Ho scelto anche di restituire dignità ad Andrea, dandogli un nome, un funerale( grazie al cielo, all' Ospedale Cannizzaro di Catania nessun futuro bimbo, sia esso embrione o feto, viene smaltito nei rifiuti speciali e passato all' inceneritore: gli embrioni vengono sepolti insieme e i feti possono essere richiesti dai genitori per una sepoltura in forma privata) ed una sepoltura. Il funerale di Andrea è stato, per nostra scelta, forse non da tutti i presenti compresa, una festa: canti gioiosi, palloncini fuori dalla Chiesa, confetti distribuiti alla conclusione del rito: del resto, Andrea è nato al Cielo. E, quando un bimbo nasce, si festeggia e si offrono confetti. La nostra vita non sarà più quella di prima, ma, nonostante il dolore invece di attenuarsi, diventi ogni giorno più forte, continua. Continua per noi, per Mario( prima di tutto, perché ha il diritto di essere sereno), per lo stesso Andrea, che vive nei nostri cuori. Non ho avuto voglia di cucinare, come è facile immaginare. Questo risotto svuota- frigo, però, ci è piaciuto molto, quindi ve lo propongo. Occorrono: due cipolline fresche, una carota grattugiata, un pezzetto di burro, brodo vegetale( carota, cipolla, finocchietto) finocchietto selvatico sbollentato e tagliuzzato. Ho lasciato insaporire, aggiunto e tostato il riso e poi coperto col brodo vegetale. A fine cottura, ancora finocchietto sbollentato, burro e una manciata di pecorino pepato... Tutti e tre ci siamo leccati i baffi che non abbiamo!

Commenti

  1. Un post delicato per parlare di un grande, enorme dolore. Ci sono eventi nella vita da cui è impossibile riprendersi completamente, ma la tua forza, l'aver dato ad Andrea un nome e un saluto, sembrano rendere più lieve persino una sofferenza indescrivile come quella di cui parli in queste righe. Non ci conosciamo, eppure mi hai commosso e sul filo della rete ti mando un abbraccio. Forza, Luisa.

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  2. un abbraccio fortissimo e silenzioso!
    Tornerà la voglia di cucinare.
    Aspetto qui :D

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  3. Valentine, Alem, un abbraccio anche a voi.
    Grazie.

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  4. Luisa hai una forza e una dignità unici al mondo, te l'ho detto spesso via fb e te lo dirò sempre. Sei una donna straordinaria <3

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