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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

Torta slava

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Il 21 giugno scorso, per il mio onomastico, ho preparato un ciambellone cioccolatoso a forma di girasole da offrire ai cuginetti di Mario e la torta slava, che é il mio quarto dolce preferito( dopo scazzetta, tiramisù e profiterole al cioccolato) Questo dolce, che generalmente si serve tagliato a quadretti, ma che la mia amica  Stefania  ha preparato e servito a fette, é stato pubblicato anni fa su  www.coquinaria.it  da Nivea.  Me ne sono innamorata subito: frolla e confettura, ricoperte da meringa... una delizia! TORTA SLAVA 300 gr farina  Un cucchiaino di lievito per dolci 3 tuorli  90 gr zucchero 150 gr burro fuso Un pizzico di sale 3 albumi  100 gr zucchero Confettura di frutti rossi o di prugne o di ciliegie( in questo caso, ho utilizzato una marmellata d’arancia fatta in casa, comprese le scorzette) Scaldare il forno a 200 gradi. Mischiare farina e lievito. Montare i tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale, unire il burro tiepido e

“ polpettone Armando” di MarinaB

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Nell’ormai lontano 2002, MarinaB pubblicò su  www.coquinaria.it  la ricetta che sto per proporvi, e che da molto tempo é un must, a casa mia: il polpettone Armando. Secondo piatto proteico, senza glutine e perfetto sia mangiato caldo che freddo, il polpettone di tacchino, ricotta e Parmigiano é l’ideale per picnic o serate tra amici. Unico suggerimento: servitelo accompagnato da verdure o tuberi, perché secondo me da solo” ingozza”.   POLPETTONE ARMANDO  400 gr fesa di tacchino( ma va bene anche il petto di pollo) macinato due volte 400 gr ricotta( per me, ricotta di pecora) 100 gr Parmigiano reggiano grattugiato  1 uovo sbattuto( mia aggiunta) 8 fette di prosciutto crudo( per me San Daniele) Sale, pepe scaldare, come prima operazione, il forno a 180 gradi. Commescolare tacchino, ricotta e Parmigiano e, se volete, unite l’uovo. Esso non è indispensabile, perché il tacchino, contenendo albumina, aiuterà a mantenere compatto il polpettone. Stendere su carta forno,

Sformatino di riso

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Qualche giorno fa avevo voglia di supplì, ma non desideravo friggere o mangiare con le mani, e nemmeno avevo la pazienza necessaria a preparare un sartù. Ho risolto con un fintosartù che si credeva un supplì, ovvero un tortino di riso al pomodoro monoporzione, che racchiudeva un cuore di mozzarella. Ho servito su un letto di sughetto fresco di pomodorini. SFORMATINO DI RISO  160 gr riso per timballi o arancini  Olio extravergine d’oliva, mezza cipolla piccola tritata, poco sale Mezza bottiglia di passata di pomodoro Basilico 30 gr Pecorino pepato  1 uovo intero 80 gr mozzarella Gioiella oppure fior di latte Pangrattato 1 scatola di pomodorini di collina Olio extravergine d’oliva, 1 specchietto d’aglio, sale Cuocere il riso in acqua bollente salata, e nel frattempo, a parte, far scaldare l’olio e la cipolla. Salare poco e aggiungere la passata e un paio di rametti, senza le foglie, di basilico. Far cuocere il sugo per circa venti minuti e, a fuoco spento, elimi

Tofette con besciamella di ricotta

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Qualche tempo fa, curiosando nel blog di Rosaria Orrù, ho letto e preparato i crespolini amalfitani secondo la  ricetta  che lei aveva pubblicato. Del ripieno dei crespolini mi sono innamorata al punto da utilizzarlo anche per altre preparazioni, e oggi ho deciso di condire, con la besciamella di ricotta, le Tofette di pasta di Gragnano dei F.lli Di Martino, che mamma mi ha inviato da Salerno, visto che in Sicilia trovo pochi formati di quella che é la mia marca di pasta preferita. Ricetta semplicissima, ma risultato estremamente piacevole! TOFETTE CON BESCIAMELLA DI RICOTTA  300 gr tofette F.lli Di Martino 30 gr burro 30 gr farina 250 gr ricotta di pecora 300 gr latte intero  Sale, pepe, Pecorino pepato, dadini di provola affumicata Ho portato a bollore l’acqua per cuocere la pasta, e nel frattempo ho preparato un Roux con burro e farina. Ho stemperato il Roux con il latte e, al primo bollore, ho aggiunto la ricotta, mescolando bene. Ho cotto, lasciando che addensas

L’insolita insalata

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Da quando, pochi mesi fa, ho trovato il tempo e il desiderio di far vivere nuovamente questo blog, ho incominciato a partecipare ad uno dei giochi più carini della blogosfera, The Recipe-tionist, creato da Flavia di  www.cuocicucidici.com  qualche anno fa.  Avevo giá partecipato, in passato, ed esattamente nel 2011, con lo stufato di manzo alla Guinness , ma poi non più fino al bimestre Aprile-Maggio 2018, che ha visto come vincitrice  Valentina , della quale sono diventata una grande fan( anche se il suo piú fedele seguace é il mio bimbo, che chiama Vale” la signora dei limoni”), e che vi suggerisco con tutto il cuore di seguire.  Per mancanza di tempo, non ho potuto rifare tutte le sue ricette che mi hanno in qualche modo incuriosita o intrigata, quindi mi sono ripromessa di provarle, piano piano. Una delle tante ricette che avevo intenzione di riprodurre é quella che vi propongo oggi,  l’insalata di pasta con speck, melone, limone e lime ; devo ammettere che non amo la pa

Pasta e patate

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                                     Pasta e patate comm’il faut, quella della cara  Lucia,  che é  the Recipetionist del bimestre maggio giugno 2018 . Una ricetta semplice, che parla di napoletanitá e tradizione, di un piatto che, grazie all’unione di due carboidrati ha un grande potere saziante, di un piatto che parla di un Popolo che, per quanto in miseria, con la fantasia, la creativitá e la genialitá che gli é propria, dal nulla crea qualcosa di godibile, di strepitoso. Da sempre, per ottenere la pasta e patate si una la pasta” ammiccata”, la pasta mista, che anticamente era detta” munnezzaglia”, ed ancora prima” frevunaglia”( ossia insieme di frammenti), perché proprio dagli avanzi, dai pezzetti di altra pasta, si otteneva. Oggi la pasta ammiscat si compra giá pronta, ma ricordo mia nonna Lucia che aveva un grosso barattolo di vetro in cui metteva la pasta secca( naturalmente, cruda!) avanzata. E la sua pasta e patate, così come pasta e ceci, pasta e fagioli, pasta e

Pizza fritta con ricotta e salame

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                                     Amo friggere, e sono della scuola di pensiero” fritta é buona anche la suola delle scarpe”. Ciò per dirvi che, quando nel blog di Lucia, vincitrice per il bimestre maggio e giugno del  Contest the-recipe- tionist di Flavia, ho trovato  questa  deliziosa ricetta, non ho potuto trattenermi e, stante la consapevolezza che la” prova costume” sia stata abbondantemente non superata, ho deciso di godermi uno dei fritti piú golosi dello street food partenopeo. Dovete sapere che, quando ancora abitavo a Salerno, il sabato mattina, approfittando della necessità di sistemarmi i capelli, andavo in treno a Napoli e, dopo una sosta alla Feltrinelli della stazione di Piazza Garibaldi, prima mi recavo dal parrucchiere in Corso Lucci e poi, nell’ordine, al chioschetto per un caffé, al” la masardona” per la pizza fritta( compravo sempre il battilocchio, o pescietiello, perché la pizza fritta classica non riesco e non riuscivo a mangiarla per intero*) e infin

Purea di patate della mamma di Lucia

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Lucia ,  The Recipetionist  per il bimestre maggio-giugno 2018, due anni fa pubblicò nel suo blog la ricetta della purea di patate di sua madre. Amando le patate in ogni loro forma, ed avendo un bimbo che in questo é identico a me, ho deciso,  nonostante la temperatura qui in Sicilia sia giá alta, di prepararlo, incuriosita soprattutto dalle modalità di cottura dello squisito tubero. Per la purea, infatti, di solito lesso le patate con la buccia, le pelo e le schiaccio; Giuly, la mamma di Lucia, invece, le pela, taglia a pezzi e cuoce in latte ed acqua... una vera novitá, per me! Posso dire che da ieri preparerò sempre così la purea, cremosa e gustosa come non mai. PUREA DI PATATE  Mezzo kilogrammo di patate vecchie 250 gr latte 30 gr burro 50 gr Parmigiano grattugiato  Sale e pepe( non housato la noce moscata), prezzemolo. Ho sbucciato le patate e le ho cotte, tagliate in pezzi, per 30 minuti in acqua e metá del latte previsto nella ricetta. Le ho scolate, lasc

Gulasch di manzo tirolese( rindsgulasch)

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                                      Il mese felice di  Lucia  volge quasi al termine( vi ricordo, nel caso voleste partecipare al  Contest  di  Flavia , che il termine per proporre le ricette del blog  lericettediluci.com  é il 15 giugno), ed io proprio non potevo lasciare che uno dei piatti che preferisco, ed a cui non riesco a rinunciare durante le mie estati in Alto Adige, venisse “trascurato”: il gulasch di manzo tirolese.                                       Lucia é napoletana, ma suo marito Luca é di origini altoatesine, e proprio dalla zia di Luca, la Tante Mohil, la vincitrice del The Recipe-tionist ultimo scorso ha imparato a preparare questo piatto delizioso, profumato e dal sapore ricco ed aromatico. Devo ammettere che, quando ho trovato la ricetta del gulasch di manzo, nel blog di Lucia, il pensiero é volato alle innumerevoli estati in Val Passiria: da ben oltre un decennio, infatti, trascorro buona parte del mese d’agosto nella valle più assolata del Süedtirol.

Dakos cretesi e riso con bresaola, rucola e limone per una cena veloce

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Ieri mattina, 2 giugno, ho portato Mario all’ Etna Greenpark, un parco avventura situato in una frazione di Zafferana Etnea. É stata una bellissima giornata, anche perché mio figlio ha fatto amicizia con un dolcissimo bimbo suo coetaneo che, da Avola, si trovava per il week end a Zafferana con i suoi genitori. La mia convinzione che i bimbi compiano magie ha trovato riscontro anche ieri: una parola tira l’altra, e mi sono trovata così bene con i genitori di Paolo Elenio, Fabiola e Salvatore, ed i bimbi si sono così affiatati, tanto da non volersi salutare, che é stato un attimo decidere di proseguire la giornata a casa nostra. Li abbiamo invitati a giocare e cenare da noi, e, anche loro colpiti dalla velocità con cui i bimbi hanno legato, hanno accettato. Essendo stato un invito estemporaneo, non avevo tempo per preparare una cena troppo elaborata e, all’insegna di” mangiamo qualcosa insieme senza formalità, giusto per permettere ai bimbi di giocare e stare insieme”, h

Telline!

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Esattamente due mesi e mezzo dopo la mia ultima trasferta salernitana a casa di mamma, Mario ed io siamo tornati nella mia città natale, Salerno, perché il 30 maggio il mio nipotino ha compiuto 4 anni. La colf che da quando ero bambina lavora per la mia famiglia, stamani è arrivata con una sorpresa: una sacchetta di telline, che qui i pescivendoli vendono in acqua di mare. Non so se lo sappiate, ma i Salernitani sono detti” pisciaiuoli”, ossia pescivendoli, perché anticamente l’economia della città girava attorno al mercato del pesce. L’affermazione, comunque, viene considerata un’offesa, tant’è che la” difesa” dei miei concittadini era, anticamente ma forse anche attualmente, “ si Saliern’ avesse ‘o puort, Napule fuss’ muort” Con dei molluschi così freschi, non potevo fare altro che scegliere una ricetta basica e tradizionale, per gustarli al meglio, e così ho proceduto come faceva nonna Lucia. Una sacchetta di telline Olio extravergine di oliva  Aglio Sale pepe prezze