Zeppole di San Giuseppe per The Recipe-Tionist

Post mattutino, sono le 06.29 e ho dormito pochissimo.

Buongiorno a chi è sveglio e a chi sta per svegliarsi.
Stanotte riflettevo sulle cose che mi mancano, di Salerno e casa, più in generale. Oltre alla mia famiglia d’origine, agli amici( pochi, ma veri, e che ci sono stati nel momento del bisogno), alle passeggiate ed alla vicinanza con Napoli, città che ho sempre amato moltissimo, mi manca il cibo a cui sono abituata.
Un esempio o due? I friarielli, in inverno, e la zucca lunga napoletana. Oppure, i puparulill’e ciumme( peperoncini di fiume, ossia piccoli, verdi e dolci), detti anche friarelli, in estate.
Notare la differenza, frarielli e friarelli non indicano la stessa cosa!

S’avvicina il 19 febbraio e, in Sicilia, usano altri dolci, rispetto alle zeppole di San Giuseppe a cui sono affezionata per tradizione e per gola.
Oddio, veramente le zeppole di San Giuseppe ci sono anche qui, ma sono di riso, condite con miele, zucchero e cannella. Squisite, eh, nulla da dire in proposito, ma... non sono le mie preferite. Così come non sono le mie preferite le pur goduriose sfince di San Giuseppe che usano a Palermo. È questione d’abitudine.
Tutto sto papiello, per introdurre la seconda ricetta che porto al Contest di Flavia, The Recipe-tionist, 
per il mese felice di PasqualinaLe zeppole di San Giuseppe.
Per correttezza, dico subito che, pur avendo utilizzato la ricetta che leggerete qui di seguito, ho realizzato queste zeppole qualche tempo fa; in questo periodo ho piccoli disturbi che non mi consentono di cucinare( e non sto a raccontarvi l’alimentazione squilibrata mia e di Mario, da Natale ad oggi... per fortuna, lui pranza all’asilo, altrimenti davvero non avrei saputo come fare, nonostante la sua nonna paterna ogni tanto gli mandi il tortino di carne al limone, che mio figlio adora. Povero piccolo, a cena ha una scelta ridottissima: cotolette di tacchino fatte la mattina dalla colf, oppure prosciutto cotto oppure treccine di mozzarella Gioiella. Pane e stop. Ah, no, anche latte e yogurt.).













Zeppole di San Giuseppe( di Antonia Russo)

250 g farina
200 g acqua
35 g strutto se si friggono, altrimenti 200 g burro
7 uova intere
Un pizzico di sale

Porto a bollore l’acqua con strutto e sale, versare tutta insieme la farina e mescolare finché l’acqua sarà stata tutta assorbita. Spegnere il fuoco, fare leggermente ntiepidire e aggiungere le uova, leggermente sbattute per farle meglio incorporare, a poco a poco, fino ad ottenere un composto pari ad una crema pasticciera densa.
Versare in una poche à douille( tasca da pasticceria) e spremere su teglia coperta da carta forno, fino ad ottenere più una spirale che una ciambella, perchè al centro troverà posto la crema.
Infornare per pochi minuti a 180 gradi e friggere. 

Commenti

  1. Ecco io amo le zeppole di San Giuseppe come queste...come te le zeppole di riso di queste parti non sono tra i miei dolci preferiti e non ci posso fare proprio nulla, se qualcuno come dolce presenta quelle...io mangio la frutta se no dieta! ahahahahahah. Invece mi hai messo una bella pulce nelle orecchie e per San Giuseppe a MArzo mi devo ricordare di questa bella ricetta di PAsqualina, che è una garanzia assoluta sui dolci, figuriamoci se Partenopei. Un buon proseguimento di settimana, Flavia

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    1. Ciao, Flavia! Guarda, Pasqualina è una garanzia, Antonia pure... devi proprio provarle! So di essere assolutamente partigiana, in questo: per me, dolci più buoni di quelli della tradizione Campana non ce ne sono. Parlo di Campania perchè, per esempio, a Salerno ci sono due dolci tipici, la scazzetta e le pasticelle( queste ultime dovrei averle pubblicate qui nel blog, mentre la scazzetta l’ha fatta Antonia), che sono da sdilinquirsi.
      Buona serata, Luisa

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