Pitta di patate salentina
Ricetta spannometrica, perché di tradizione familiare: mia nonna Lucia era, sí, nata in Basilicata, ma perché si trovava lí casualmente, la sua famiglia, in visita a parenti.
In realtà, le origini di nonna sono salentine( San Pancrazio salentino).
Un piatto che spesso, arrivando in Salento d'estate, trovavamo come piatto di benvenuto a casa dei parenti( oltre ai pizzarieddhi, pasta fresca fatta in casa- misto orecchiette e fusilli corti-) era proprio la pitta di patate.
La preparazione é abbastanza semplice: tutto sta nel cuocere in acqua bollente una certa quantitá di patate, scolarle e passarle allo schiacciapatate. Una volta schiacciate, bisogna condirle con abbondante pecorino grattugiato e 2 uova.
Nel frattempo, si prepara un sugo di cipolla e pomodoro, rosolando in olio e acqua tre belle cipolle e, quando saranno morbide ma non colorite, si aggiunge olio e polpa di pomodoro, sale, pepe. Si porta ad una certa densitá il sugo e si divide in due l'impasto di patate uova e pecorino.
A questo punto, si distribuisce il sugo su metá impasto, si completa con olive e capperi e, volendo, alici sott'olio( io, no). A piacere si possono aggiungere pinoli. Si copre col rimanente impasto e si inforna a 180° per mezz'ora.
É un piatto da mangiare tiepido o freddo, mai bollente.
Sembra una ricetta molto gustosa e solo a guardare la foto viene l'acquolina in bocca :)
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