Zeppole napoletane di Francesco Guida
Ieri ho compiuto 49 anni, e, con parte dei soldi ricevuti da mia madre, ho acquistato alcuni libri che desideravo, tra cui” Questa terra è la mia terra”, dello chef stellato Peppe Guida.
La prima ricetta del libro che ho fatto sono state le zeppole, che vengono servite come fine pasto all’Antica Osteria nonna Rosa, prodotte da Francesco, figlio dello chef e lievitista.
Non sono molto capace di far dolci, nonostante mi piacciano: sono abbastanza arruffona, imprecisa, sempre di fretta e, si sa, la pasticceria richiede precisione e rigore.
Questa dovuta premessa serve a comunicarvi che queste deliziose fritture dolci sono davvero di sicura riuscita. Lo scrivo per esperienza: le prime, preparate l’altro ieri come prova, le ho stese troppo sottilmente, perchè non avevo letto con abbastanza attenzione “ stendere a 2 cm di spessore”. Ebbene, sono riuscite squisite ugualmente!
Ve le mostro: dalla foto, credo si evinca la scioglievolezza dell’impasto, nonostante fossero troppo basse.
Zeppole napoletane( per ottenere circa 15 pezzi medio-piccoli)
300 g patate lessate con la buccia, pelate e schiacciate calde
500 g farina( ho usato la Caputo blu Cuoco)
110 g zucchero( ho usato lo Zefiro)
100 g burro morbido( ho usato il Lurpak)
20 g lievito di birra
25 g latte fresco
2 uova
la scorza grattugiata di un limone
10 g sale
Olio di semi di arachide per friggere
Zucchero e cannella per guarnire
( nella ricetta non è scritto, ma ho lasciato raffreddare sulla spianatoia in legno le patate, dopo averle schiacciate, in modo che il legno ne assorbisse l’umidità )
Formare con la farina la classica fontana sulla spianatoia, versandoci al centro le uova, il burro a pezzetti, le patate schiacciate, lo zucchero e la scorza grattugiata di limone. Con la punta delle dita, far assorbire la farina nei liquidi; aggiungere il lievito, sciolto nel latte tiepido, amalgamare bene e unire il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, e far riposare, coperto, fino al raddoppio.
Stendere la massa lievitata col matterello, ad uno spessore di 2 cm, e ritagliare le zeppole, usando un coppapasta grande è uno piccolo per ottenere il buco centrale.
Disporre le zeppole su un vassoio leggermente infarinato, coprirle con un telo e far lievitare un’ora, o comunque fino al raddoppio.
Friggere in olio a 170 gradi, girandole una sola volta. Scolarle, farle asciugare su carta assorbente e passare in zucchero misto a cannella.
Meravigliose tiepide, buone anche fredde. Suggerisco però di scaldarle qualche minuto.
Altro suggerimento: i tondi pieni, friggeteli; diventeranno deliziosi piccoli bomboloni.
La prima ricetta del libro che ho fatto sono state le zeppole, che vengono servite come fine pasto all’Antica Osteria nonna Rosa, prodotte da Francesco, figlio dello chef e lievitista.
Non sono molto capace di far dolci, nonostante mi piacciano: sono abbastanza arruffona, imprecisa, sempre di fretta e, si sa, la pasticceria richiede precisione e rigore.
Questa dovuta premessa serve a comunicarvi che queste deliziose fritture dolci sono davvero di sicura riuscita. Lo scrivo per esperienza: le prime, preparate l’altro ieri come prova, le ho stese troppo sottilmente, perchè non avevo letto con abbastanza attenzione “ stendere a 2 cm di spessore”. Ebbene, sono riuscite squisite ugualmente!
Ve le mostro: dalla foto, credo si evinca la scioglievolezza dell’impasto, nonostante fossero troppo basse.
300 g patate lessate con la buccia, pelate e schiacciate calde
500 g farina( ho usato la Caputo blu Cuoco)
110 g zucchero( ho usato lo Zefiro)
100 g burro morbido( ho usato il Lurpak)
20 g lievito di birra
25 g latte fresco
2 uova
la scorza grattugiata di un limone
10 g sale
Olio di semi di arachide per friggere
Zucchero e cannella per guarnire
( nella ricetta non è scritto, ma ho lasciato raffreddare sulla spianatoia in legno le patate, dopo averle schiacciate, in modo che il legno ne assorbisse l’umidità )
Formare con la farina la classica fontana sulla spianatoia, versandoci al centro le uova, il burro a pezzetti, le patate schiacciate, lo zucchero e la scorza grattugiata di limone. Con la punta delle dita, far assorbire la farina nei liquidi; aggiungere il lievito, sciolto nel latte tiepido, amalgamare bene e unire il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, e far riposare, coperto, fino al raddoppio.
Stendere la massa lievitata col matterello, ad uno spessore di 2 cm, e ritagliare le zeppole, usando un coppapasta grande è uno piccolo per ottenere il buco centrale.
Disporre le zeppole su un vassoio leggermente infarinato, coprirle con un telo e far lievitare un’ora, o comunque fino al raddoppio.
Friggere in olio a 170 gradi, girandole una sola volta. Scolarle, farle asciugare su carta assorbente e passare in zucchero misto a cannella.
Meravigliose tiepide, buone anche fredde. Suggerisco però di scaldarle qualche minuto.
Altro suggerimento: i tondi pieni, friggeteli; diventeranno deliziosi piccoli bomboloni.
Semplicemente meraviglioso <3
RispondiEliminaIl libro di Peppe Guida è davvero molto bello e le tue zeppole saranno anche basse (!) ma io le divorerei senza nemmeno guardarle!
RispondiEliminaGrazie Anna Laura :*
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