Pizzette di Laura

LauraFe, ovvero Laura di Ferrara, ha generosamente condiviso, negli anni, molte ricette della sua mamma, che aveva un forno.
Una delle più gettonate, quella delle pizzette.
Ora, lo sapete, sono una salernitana che vive in provincia di Catania.
Posto che a Salerno la pizza non è buona quanto a Napoli( e ne sono consapevole al punto che, quando vado dalla mia famiglia d’origine, almeno una mezza giornata è dedicata al” pellegrinaggio”: pizza fritta alla Masardona, pizza e fritti dai Fratelli Salvo a San Giorgio a Cremano- ma da un po’ hanno aperto a Napoli centro-, altra pizza fritta da Concettina ai tre Santi e, per concludere, babà e ministeriali da Scaturchio e sfogliatella da Attanasio, passando per la pasticceria Mary in Galleria), anche in Sicilia la rosticceria( detta” pezzi di tavola calda”, espressione che mi riporta all’idea di ingurgitare pezzi di marmo) non è affatto male: arancini( catanesi) e arancine( palermitane), rollò, cartocciate, bombe con ricotta, pizze fritte dette siciliane con tuma e pepe... c’è da saziarsi!
Tutta questa premessa, per dire che le ferraresi pizzette da boccone di Laura sono una delizia, soprattutto mangiate calde, calde.


PIZZETTE di LauraFe di Coquinaria

250 g farina
125 g acqua
1 tuorlo
25 g burro
10 g sale
8 g zucchero
25 g lievito di burra( fidatevi. Ci sono grassi nell’impasto, è la giusta dose.)

Ho impastato nella macchina del pane, funzione Dough( impasto e lievitazione, in totale un’ora e mezzo), poi ho steso, infarinando il piano di lavoro e il matterello, ed ho tagliato le pizzette con un tagliabiscotti piccolo.
Ho condito alcune pizzette con passata di pomodoro olio e sale ed altre le ho spennellate con olio e acqua.
Ho lasciato lievitare ancora mezz’ora e poi ho infornato a 210 gradi per 10 minuti. Appena fuori dal forno, ho messo sulle pizzette al pomodoro qualche dadino di provola.
Sono deliziose caldissime, da fredde( T ambiente) perdono molto.

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