Mozzarella in carrozza

Per il mese felice di Valentina, vincitrice di The Recipe-TIONIST marzo/aprile 2018, ancora una ricetta golosa tratta dal suo bellissimo blog: la mozzarella in carrozza.

                                        

                                        

Piatto povero, nato per riciclare il pane posato( ossia, non più fresco) e la mozzarella( latte di bufala) o il fior di latte( latte vaccino) avanzato, ha un posto rilevante nel cuoppo( cartoccio in cui vengono inseriti i fritti) napoletano, insieme a frittatina di pasta, crocchè di patate, palle di riso, zeppoline di pasta cresciuta, frittelle di ciurilli, melanzane e zucchine in pastella, scagliuozzi( polenta fritta).

Oggi, complice una capatina al punto vendita del caseificio La contadina a Messina, ho acquistato mozzarella di bufala, mozzarella di bufala affumicata e un bel pezzo di pane cafone napoletano.

                                            
Appena rincasata, ho offerto al mio golosissimo bimbo un bel pezzo di mozzarella; poi ho deciso che, nonostante il pane fosse fresco e la mozzarella idem, quindi ancora piena di latte, avrei preparato almeno un assaggio di quello che, da bambina, era il mio piatto preferito, ancorché vietatissimo da mia madre, in quanto fritto: la mozzarella in carrozza, appunto, che mia nonna a volte preparava come coccola golosa a me e a mio fratello, dopo averci fatto promettere di mantenere il segreto con mamma.

La mia preparazione differisce da quella di Valentina per l’assenza di alici, che non avevo in casa.

Vi devo dire la verità: nonostante le imperfezioni dovute alla freschezza degli ingredienti, me la sono proprio gustata!








Commenti

  1. E hai fatto bene a gustartela e senti a me...queste son coccole che una volta ogni tanto vanno fatte! Brava e buon weekend, Flavia

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  2. E ti credo che te la sei gustata, figlia mia. Senti, sarà anche commerciale, ma io adoro la mozzarella di bufala de La Contadina. A Roma trovo solo loro, e la Tramontina che però credo sia di Cava dei Tirreni quindi nulla a che fare con Battipaglia et alii. La provola no, io preferisco sempre e solo quella di Agerola, fior di latte, non amo la provola di bufala, così come non amo la bufala del casertano, preferendo quella del battipagliese, o addirittura, se le mie cugine o mio fratello me la portano, quella del caseificio Raimo di Pompei. Una vera squisitezza.

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  3. A Messina? Ma sei di Messina? Ci potremmo incontrare..

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    1. Katia, abito a Giarre, è ad appena un’ora di treno. Possiamo organizzarci,

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