Io, ricordo..
C’è un paio di scarpette rosse
di Joyce Salvatori Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
Numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Shulze Monaco”
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la Domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
guardate.. ed ascoltate.
RICORDANO ANCHE LORO:
Luby
Lo
Dida
Mirtilla
l'incarcerato
Claudia
cielomiomarito
Daniele Verzetti
di Joyce Salvatori Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
Numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Shulze Monaco”
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la Domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
guardate.. ed ascoltate.
RICORDANO ANCHE LORO:
Luby
Lo
Dida
Mirtilla
l'incarcerato
Claudia
cielomiomarito
Daniele Verzetti
grazie anche a te..questa poesia...avevo pianto mentre la leggevo e come si fa per le cose che fanno male l'avevo appoggiata lontana..
RispondiEliminaanche io oggi faccio memoria un abbraccio
Mi son venuti i brividi.....
RispondiElimina...un bacio
RispondiElimina...e una lacrima...inevitabile...
tvb
dida
Davvero toccante. Poesia che colpisce l'anima e fa ricordare e riflettere su questo orrore.
RispondiEliminaPS:Grazie per avermi citato.
Daniele
mamma mia.....è una poesia che fa venire i brividi....Tittina
RispondiEliminaLuisa, siamo arrivati solo ora a leggere....
RispondiEliminaAbbiamo la pelle d'oca, quello che non faccio che pensare è com'è stato possibile allora, com'è possibile oggi, perchè l'odio, perchè le torture, perchè la morte, perchè un uomo può arrivare a tanto.... Luisa non lo capirò mai, perchè non esiste giustificazione, non esistono parole.
Ti abbracciamo
Sabrina&Luca