un Capodanno davvero triste, per me..

Quando, sabato 24 ottobre, Goffredo e Tania si sono sposati, lungo il tragitto dalla chiesa verso il locale scelto per il ricevimento ho letto un manifesto funebre con sopra il nome di Aniello Pucci, il mio Amore ( sì, con la A.. il primo amore "importante" non può che avere la A) di quando ero ragazza (neanche poi giovanissima, avevo 19 anni, e la storia è durata fino ai miei 25 anni)..
Lì per lì non ci ho fatto caso, sapevo che nella sua famiglia ci sono altri tre omonimi, e poi a Salerno il suo cognome è comune.. ed anche il nome non è che non lo sia, per via della tradizione popolare che dice che santa Lucia e sant'Aniello sono due santi particolari.. addirittura, le donne incinte il 13 ed il 14 dicembre vanno a messa, ed il 14 dicembre, giorno di sant'Aniello, la coppia in attesa di un figlio non deve lavorare ( e c'è una sorta di tacito placet anche da parte dei datori di lavoro!), non si devono toccare lame etc..
Va beh, detto ciò.. mi era dispiaciuto per l'eventualità di un lutto nella famiglia del "roscio", ma ero tanto felice per mio fratello e Tania, quindi la cosa mi è un po' scivolata addosso.
Ieri, ho trovato la pagina di Aniello su Facebook, e gli ho inviato una richiesta d'amicizia. Mi ha risposto una persona a lui vicina, che mi ha passato un link.. si trattava di lui, è morto il 15 ottobre.
Vi copio qui l'articolo tratto da "Il mattino" sulla sua scomparsa.. è un modo per ricordarlo e per dire a tutti che bella persona fosse.
Avrebbe compiuto 38 anni la notte di Natale.....


Tratto da Il Mattino
ERMINIA PELLECCHIA

Il «gigante buono», come affettuosamente il popoloso quartiere di Sant’Eustacchio aveva battezzato Aniello Pucci ci ha lasciato. Il suo grande cuore ha smesso di battere venerdì, un ictus cerebrale lo ha stroncato ad appena trentasette anni, ma continuerà ancora a pulsare e a regalare amore.

L’ultimo atto di generosità di Aniello è stato, infatti, la donazione degli organi e sicuramente - lo sottolinea con forza Ciro Plaitano, presidente del centro Girasole, di cui Pucci, impegnato nella coop Fili d’Erba era l’alacre animatore - «le persone che vivranno anche grazie a lui, saranno migliori».

Ieri mattina l’addio nella gremitissima chiesa di San Paolo al rione Petrosino. Ad attendere Aniello per strada, con striscioni ed applausi, oltre duecento persone. Personalità politiche e del mondo dell’associazionismo, come Mario De Biase, Franco Mari, Rocco Falivena, Massimo Cariello, Ermanno Guerra, Nino Savastano, Olimpia Salvatore, Angela Federici, Alba Quaranta, Franz Cittadino, Maria Rosaria Palmieri, Elisa De Maio, Titti Sandulli, ma soprattutto la gente comune, bambini, ragazzi, madri, anziani della periferia-ghetto della città e di cui per anni è stato il punto di riferimento.

«Da circa dieci anni lavorava al Girasole - confida Plaitano - e per centinaia di giovani che sono cresciuti con lui è stato un padre, una persona di cui ci si poteva fidare, sempre presente nei momenti di difficoltà come in quelli di gioia. Sempre pronto ad invogliarli con la sua testardaggine, pazienza, affetto.

Abbiamo perso un grande operatore che, con passione e sacrifici, rendeva possibili anche le missioni più disperate, verso gente che aveva veramente bisogno di una mano per non perdersi tra i tanti disagi della vita». Lo ha rimarcato don Benedetto nell’omelia, ricordando «quel ragazzo dai capelli rossi che cresceva anche lui fra difficoltà in un quartiere difficile». Erede dell’insegnamento di Enrico Berlinguer di combattere l’emarginazione, Pucci ha militato prima nel Pci e poi in Rifondazione.

La lunga, commovente lettera che il sindaco De Luca ha inviato alla sorella Giovanna testimonia l’impegno di Aniello quando era, lui segretario provinciale, il suo braccio destro nella federazione di via Manzo. Ed i «compagni» gli hanno reso l’estremo omaggio: all’uscita del feretro i vessilli sventolanti di Rfc, mentre un altoparlante diffondeva le note di Bandiera Rossa.

L'articolo finisce così.. invece, da parte mia, un omaggio ad Aniello.. in ricordo di tante lotte fatte insieme.. figli della stessa rabbia

Commenti

  1. doveva essere una gran bella persona....un bacio
    Annamaria

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  2. sì, Annamaria, lo era davvero.. un bravissimo ragazzo, simile a Vito come carattere.

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  3. Sai Luisa, un paio di mesi fa è successa la stessa cosa anche a me. Era tanto che mi incuriosiva di sapere che fine aveva fatto il mio Grande Amore di quando avevo 17 anni, una persona per la quale mi sarei buttata sul fuoco. Cercavo sue notizie in giro per il web perchè era stato un professionista nel mondo sportivo, ma proprio quando stavo perdendo la speranza di sapere qualcosa di lui, ho trovato la triste notizia che proprio il giorno del mio 20° anniversario di matrimonio era venuto a mancare. Inutile dirti che la notizia mi ha sconvolto e che in questi giorni di festa ho pensato con molto dispiacere che lui non c'è più....
    Un abbraccio ad Aniello e...a lui...

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  4. già, Lory.. sono notizie sconvolgenti, che comunque provocano uno strappo dentro..
    Anche se sono passati tanti anni, anche se ora la mia, la tua vita è con un'altra ( stupenda) persona..
    La cosa che mi ha chockata è che.. cavoli.. ma è possibile che devono andarsene sempre le persone con la P maiuscola? quelle che, nonostante la loro vita sia stata non facile, hanno sempre fatto il bene altrui, prima che il loro?
    Aniello, quando perse suo padre, rinunciò alla sua istruzione per mantenere la mamma e la sorellina (piccolissima, all'epoca).. tutte le mattine andava al mercato generale, poi tornava a casa, dormiva un po', e poi cercava di guadagnare altri soldi per la famiglia, attraverso lavori saltuari. Poi, c'era il suo, il nostro impegno politico.. nella Federazione dell'allora PCI, ci siamo cresciuti :)
    Ricordo il congresso a Roma, all'Ergife, il primo della sinistra giovanile..
    e ricordo le mille cose fatte insieme... e le lotte con i miei, che non gradivano un ragazzo di diverso ambiente sociale, per me..
    Però poi, quando partii per andare ad uno stage in Puglia, e in auto con mio padre feci un incidente che mi terrorizzò ( papà mi aveva accompagnato, per poi tornare a Salerno), quando fu il mo mento di venire a riprendermi, mia madre chiamò Aniello e gli chiese di venire anche lui, per farmi star tranquilla..

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  5. Mi dispiace molto, soprattutto per la giovinezza persa e tutto quello che avrebbe potuto fare. Un abbraccio

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  6. Angela.. nonostante tutto, ha fatto tantissimo: un gesto d'amore immenso: ha donato TUTTO quel che poteva, dalle cornee in poi!

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  7. ci accomuna questo dolore....mi è successa purtroppo la stessa cosa all'inzo dell'anno ed ho provato le tue stesse sensazioni ed emozioni.....

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